Jule Verne è stato un grande scrittore, che ha anticipato le possibili applicazioni di molte tecnologie, appena conosciute all’epoca.

Nei suoi romanzi troviamo moltissime digressioni naturalistiche e tecnologiche, ma anche  analisi del carattere dei personaggi  e del loro tempo, a testimonianza della profondità dei contenuti delle sue opere, per lungo tempo relegate, forse ingiustamente, nella letteratura per ragazzi.

L’ingegnere Carlo Pellegrini, nostro Socio, è stato protagonista di una brillante ed interessante conferenza al Club, molto apprezzata – anche per il taglio suggestivo – dai molti rotariani che lo hanno seguito in un caminetto via Web.

“Ventimila leghe sotto i mari” è un romanzo affascinante, che potrebbe essere frettolosamente definito di fantascienza, ma riteniamo più opportuno definirlo come romanzo di incredibile attualità scientifica.

E’ un libro molto scorrevole, che si legge con facilità nonostante le molte e dettagliate descrizioni di biologia marina siano impegnative da seguire.

Il Nautilus è un vero capolavoro di tecnologia, che consente al Capitano Nemo di superare i propri limiti e perseguire sia la volontà di vendetta verso la Nazione che ha sterminato la sua famiglia, sia il continuo desiderio di avventura e di scoperta delle profondità marine.

Guardando la macchina con occhio critico potremmo concludere che, seguendo le indicazioni del Capitano Nemo, sarebbe probabilmente fattibile e potrebbe funzionare, sia pure con molti limiti.

Il Nautilus contiene moltissimi apparati e sfrutta tecnologie tanto credibili quanto ancora lontane, nel processo di sviluppo scientifico, rispetto al periodo in cui fu scritto. Tutto questo appare ancora più straordinario sapendo che Jule Verne era una persona di grande cultura, ma non aveva seguito studi scientifici.

Con il supporto della presentazione e delle molte immagini contenute, abbiamo percorso l’affascinante cammino di “previsione” industriale, scientifica e tecnologica che caratterizza l’opera.

“Ventimila leghe sotto i mari”, romanzo di incredibile attualità scientifica: conferenza di Carlo Pellegrini

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