Genesi 2,21

“Allora Il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto”.

Il primo fu Adamo, addormentato da Dio per poter “cedere” una costola. Ma per gli uomini che vennero dopo, costretti ad affrontare dolori e malattie, le cose non andarono così bene.

Sin dalla notte dei tempi l’uomo ha cercato con ogni mezzo qualcosa che potesse sollevarlo dal dolore. Si è dovuto però aspettare fino alla metà del 1800 per ottenere qualche risultato concreto ed i più grandi progressi dell’anestesia sono avvenuti nel ‘900

Lo stesso è successo per la Chirurgia: infatti Chirurgia ed Anestesia sono, da sempre, strettamente legate ed i grandi progressi della Chirurgia si debbono ai progressi dell’Anestesia.

Mandragora, Cicuta, Hashish, alcool, ghiaccio sono stati usati nell’antichità per cercare di ridurre il dolore e dare sollievo ai sofferenti.

5000 anni fa gli Assiri stordivano i pazienti da operare (spesso amputazioni)  comprimendo le carotidi del malato a livello del collo causando ischemia cerebrale e perdita di coscienza.

Già nell’antica civiltà egizia veniva utilizzato l’oppio.

Nel 400 a.c. Ippocrate descrisse la “spongia soporifera”, una spugna imbevuta con oppio, mandragora e cicuta, tecnica in grado di dare sollievo e sonno ai malati

Sin dal 600 d.c. in Cina veniva impiegata l’agopuntura per eseguire piccoli interventi operatori con l’uso anche dell’oppio che i cinesi conoscevano bene. Nella civiltà Maya veniva usata la coca come antidolorifico.

Per molti secoli la spugna soporifera e l’oppio oppure l’alcol etilico sono state le uniche sostanze usate per cercare di indurre sopore ed alleviare il dolore durante gli interventi chirurgici che risultavano comunque essere delle vere e proprie torture.

All’inizio del 1800 le operazioni chirurgiche erano ancora limitate a quelle situazioni che avrebbero comunque provocato la morte, come drenaggio di ascessi ed amputazioni di arti colpiti da gangrena

William Thomas Green Morton il 16 ottobre 1846 si presentò al Massachussets General Hospital di Boston con una sfera di vetro munita di una via di ingresso e di una di uscita con dentro una spugna imbevuta di etere.

Fece respirare al sig. Gilbert Abbott i vapori provenienti da quell’elementare apparecchio di anestesia ed il chirurgo asportò al paziente un grosso tumore del collo rapidamente e senza nessun dolore.

E’ nata così l’anestesia moderna.

Da allora i progressi sono stati tumultuosi.

Alla fine del 1800 nasce negli Stati Uniti l’Anestesiologia come specializzazione.

Vengono sintetizzati nuovi, più efficaci e sicuri anestetici volatili, dopo l’etere il cloroformio, l’alotano, enflurano, isofluorano, desfluorano fino agli attuali sevoforano e metossiforane.

Vengono sviluppate nuove tecnologie per il corretto dosaggio degli anestetici ed il controllo delle vie aeree della persona sottoposta ad anestesia.

L’introduzione dei muscolo rilassanti nel 1940 rivoluzionò ulteriormente la pratica anestesiologica; essi permisero una più sicura intubazione oro-tracheale apportando profondi vantaggi nel trattamento delle vie aeree e aprirono grandi possibilità alla chirurgia; attualmente sono farmaci essenziali per la chirurgia laparoscopica (per semplificare il concetto la chirurgia con i  famosi “tre buchini”).

Nello stesso periodo divenne così possibile una efficace assistenza respiratoria del paziente sottoposto ad anestesia generale, prima con strumenti dotati di tecnologia elementare fino ad arrivare agli attuali  e molto sofisticati apparecchi di anestesia ed alle moderne sale operatorie.

L’anestesia Locoregionale

Nel 1887 Heinrich Quincke, in Germania, esegue la prima puntura lombare a scopo terapeutico e nel 1889 Augustus Karl Gustav Bier, chirurgo tedesco, esegue la puntura lombare per iniettare cocaina nello spazio subaracnoideo ed ottenere insensibilità al dolore degli arti inferiori per scopi chirurgici.

Nel 1899 Rudolf Matas impiega la morfina per prolungare l’effetto della cocaina e per diminuire ansia e agitazione.

Nel 1943 viene sintetizzata in Svezia la Lidocaina primo anestetico locale moderno seguita poi da carbocaina, bupivacaina, levobupivacaina.

Nel 1949 Martinez Curbelo realizzò la prima anestesia epidurale continua tramite un ago di Tuohy ed un finissimo catetere ureterale tecnica che ha aperto la strada alla moderna analgesia per il travaglio di parto.

Negli anni 2000 è stata introdotta nell’anestesia locoregionale l’uso dell’ecografia per la localizzazione molto precisa della sede di iniezione dell’anestetico locale per ottenere insensibilità al dolore in precise sedi anatomiche da sottoporre a trattamento chirurgico in particolare nel campo della chirurgia ortopedica.

Dott. Leandro Barontini
Rotary Pistoia Montecatini Terme – Conviviale 17 Giugno 2019

Breve storia dell’anestesia: conferenza del socio Leandro Barontini
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