La nostra socia Rossella Baldecchi ha portato la sua arte ad Hiroshima come messaggio di pace, in occasione delle cerimonie del 6 agosto, ricorrenza dello scoppio della bomba atomica sulla città. Rossella ha allestito una personale in una galleria e ha incontrato i soci del Club di Hiroshima nel corso di una conviviale conclusa con il tradizionale scambio di gagliardetti e un saluto da Pistoia pronunciato in lingua giapponese.
Al suo ritorno, Rossella ha ospitato i soci del Club nella sua casa-studio a Pistoia per raccontare la sua esperienza e per consegnare il gagliardetto del Club di Hiroshima al Presidente Iacopo Bojola.

Così, Rossella ha ricordato la sua emozionante esperienza: “Dal primo mattino del 6 agosto le marce per la Pace si snodano in tutta la città e io sono voluta andare a rendere omaggio a Sadako Sasaki, la bambina che porto nel cuore da tanti anni e a cui ho dedicato un dipinto che il 6 agosto è stato esposto proprio qui, insieme a “Vento di pace” e ad altre opere che ho portato dall’Italia, vicino al Memoriale dei Bambini, nel Parco della Pace di Hiroshima.
Arrivare davanti al monumento di Sadako, che tante volte avevo visto in foto, e vederla che con le braccia rivolte verso il cielo fa volare un’enorme gru, mi ha lasciata senza fiato! Sotto di lei una campanella culmina con una gru di bronzo, agitandola ho sentito il suono di Sadako, l’eco del suo messaggio di Pace, un messaggio che ancora oggi da Hiroshima vibra nel mondo intero. Dal 1955, data della morte di Sadako, continuano infatti ad arrivare da ogni angolo della Terra milioni di “mille gru”, come quelle che lei, malata in ospedale, si affannava a piegare per poter esprimere il suo più grande desiderio, guarire e non vedere mai più l’orrore di cui era stata testimone. Non potevo arrivare a mani vuote e ho portato anch’io delle gru di carta sulle quali ho scritto pace in italiano in giapponese. Le ho fatte volare e poi le ho lasciate insieme alle altre migliaia raccolte intorno al monumento di Sadako. Nel Parco ho incontrato anche anziani testimoni e i figli dei testimoni di quel terribile giorno, che con gentilezza raccontano e si emozionano.
Da Sadako e il Memoriale di Bambini sono sprofondata all’inferno entrando nel Museo della Pace di Hiroshima. All’interno ci sono centinaia di visitatori, ma il silenzio è irreale… vedere le immagini dello scoppio della bomba, la città devastata, e gli effetti sugli esseri viventi mi ha fatto desiderare di uscire all’istante, troppo forte e tremendo quello che stavo vedendo, non riuscivo a sopportarlo, ma ho proseguito nel “girone infernale” e i miei occhi hanno visto l’orrore del 6 agosto 1945. Una delle cose che mi ha lasciato senza fiato è “l’ombra” lasciata da un uomo su una pietra, mentre veniva polverizzato dall’esplosione.
Dopo tutto questo mi domando ora come possano, esseri umani molto più illuminati di me, condividere la scelta del nucleare e come i potenti della Terra continuino ad arricchire i loro terribili arsenali”.

Rossella Baldecchi ospite con le sue opere alle cerimonie nel Parco della Pace di Hiroshima

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